27 giugno 2008

Torraca: la prima LED City al mondo


L’Elettronica Gelbison riceve un encomio
da “The Economist”
CERASO (SA). Emirati Arabi, Burundi, Ucraina, Israele, Inghilterra, Spagna, Germania, USA, sono solo alcuni dei paesi che sono entrati a far parte di un sogno: dare nuove prospettive di sviluppo ad una zona a forte vocazione turistica ma che con il turismo “campa” poco… il Parco Nazionale del Cilento. Ci sono voluti ben 7 anni e una rielaborazione del progetto iniziale “perché l’idea imprenditoriale non era credibile”, per far si che “Sviluppo Italia” concedesse un prestito e permettesse la concretizzazione del sogno di Filadelfio Cammarano, fondatore e Amministratore Delegato di Elettronica Gelbison che oggi lavora con numerosi Paesi in tutto il mondo.
Così nel 2000 lascia l’incarico presso l’ufficio tecnico comunale di Ceraso e parte con il suo primo progetto, la produzione di tastiere a membrana, ma ormai la concorrenza dei paesi asiatici era già troppo forte per poter continuare, cosi alcuni dei soci iniziali di Cammarano decidono di abbandonare l’attività, prevedendo nel giro di 6 mesi il fallimento della società.
Ma la caparbietà, la versatilità e la lungimiranza dell’Amministratore Delegato sono tra le sue migliori qualità, abbandonato anche il progetto per la produzione di resistenze su film a basso voltaggio per non far appannare gli specchietti retrovisori delle auto, trova la sua strada producendo per la FIAT i quadri di bordo per le auto, le moto e gli scooter. Tutte le produzioni, però, facevano parte di un puzzle che pian piano prendeva forma, il settore ricerca della Elettronica Gelbison sviluppa così un prodotto innovativo per la sicurezza stradale: l’illuminazione a LED (light emitting diods). Con il centro ricerche FIAT e con l’ANAS partecipa al progetto “INFONEBIA” per sviluppare “sistemi di controllo e monitoraggio, sistemi di comunicazione e nuove soluzioni di illuminazione e di messaggistica luminosa”. L’illuminazione dei tratti sperimentali, 2 km sulla Padova/Brescia, dimostrano l’efficienza di un sistema che non si basa più su illuminazione passiva, se a questo si aggiunge anche un basso consumo energetico,
la lunga durata delle lampade a LED e la scarsa manutenzione che dovrebbe limitarsi solo alla sostituzione delle lampade arrivate a fine carriera o danneggiate in caso di incidenti, ci si può rendere conto dell’enorme innovazione di questa nuova tecnologia. Questo tipo di illuminazione è stata adottata per la prima volta nel mondo per estensione, sulla Futani-Centola e nella
galleria San Vito della variante SS18, ma l’applicazione che ha portato alla ribalta internazionale la società di Ceraso è il progetto di illuminazione del piccolo borgo di Torraca, voluto dal sindaco Daniele Filizola. In questo comune, la tecnologia a LED è stata applicata a tutta l’illuminazione
pubblica, portando un risparmio energetico che va dal 30% al 60% con punte che toccano il 66%.
Questo progetto ha portato l’Elettronica Gelbison sullo scenario internazionale, meritandosi addirittura un encomio da parte di “The Economist” che in un articolo pubblicato il primo
dicembre 2007 è presa come l’esempio che le grandi società di elettronica come la Philips e General Eletrics dovrebbero seguire. Ma purtroppo siamo in Italia, e come si sa da noi le grandi potenzialità e innovazioni spesso vengono osteggiate, c’è già chi attacca il progetto di Torraca
per gli alti costi, non tenendo conto delle prospettive future di una sperimentazione che fino ad ora ha ottenuto ottimi risultati certificati dalle bollette di consumo energetico e dal bassissimo inquinamento luminoso che ha, finalmente, fatto riscoprire la bellezza del cielo stellato.
Ma il soggetto del paradosso più incredibile è l’ANAS (cioè lo Stato) che non ha dato continuità al progetto “INFONEBIA” e non ha dato risposta ad una disponibilità di Cammarano ad occuparsi gratuitamente della manutenzione dell’illuminazione della Futani/Centola e della galleria San Vito.
Tutto ciò amareggia l’Amministratore Delegato, “la verità è che in Italia ci sono i mercenari della ricerca, si danno soldi a chi fa studi sui colori dei fagioli, cosa sacrosanta, ma che non porta innovazione concreta e sviluppo se non una gratificazione a chi l’ha svolto, dovrebbero mandare a casa tutti quelli che hanno gestito la somministrazione dei fondi per la ricerca, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in un Italia che ha perso la battaglia per la competitività, i progetti che
abbiamo presentato, alcuni proprio riguardanti i LED, sono stati bocciati da comitati di valutazione che comprendevano anche psicologi, che con la tecnologia hanno poca dimestichezza,
e che certamente non potevano valutarne la validità da un punto di vista scientifico-economico. Stiamo studiando la fattibilità della produzione di celle fotovoltaiche flessibili trasformando il silicio in pasta serigrafica, il che abbatterebbe i costi di produzione, ma il problema è sempre
il reperimento di fondi per la ricerca” incalza Cammarano, “il sistema bancario non ci aiuta di certo, badando solo ai numeri, non si tiene conto delle potenzialità di sviluppo”.
“Noi siamo arrivati ad investire anche l’80% del nostro fatturato nella ricerca, questo è l’unico modo per essere all’avanguardia, per vincere la competizione con i paesi emergenti, che non potrebbero far altro che rincorrerci, noi però, avremo sempre un vantaggio se continueremo su
questa strada”. La ricetta per un impresa vincente, quindi, per l’Amministratore di Elettronica Gelbison è ricerca, valorizzazione delle professionalità ed efficienza. “Non è tanto la mancanza di infrastrutture nel nostro territorio che ci penalizza, quanto la presenza di infrastrutture
burocratiche. Sono convinto, comunque, che la vera energia alternativa sia il risparmio energetico”.