Torraca: la prima LED City al mondo
L’Elettronica Gelbison riceve un encomio
da “The Economist”
da “The Economist”
CERASO (SA). Emirati Arabi, Burundi, Ucraina, Israele, Inghilterra, Spagna, Germania, USA, sono solo alcuni dei paesi che sono entrati a far parte di un sogno: dare nuove prospettive di sviluppo ad una zona a forte vocazione turistica ma che con il turismo “campa” poco… il Parco Nazionale del Cilento. Ci sono voluti ben 7 anni e una rielaborazione del progetto iniziale “perché l’idea imprenditoriale non era credibile”, per far si che “Sviluppo Italia” concedesse un prestito e permettesse la concretizzazione del sogno di Filadelfio Cammarano, fondatore e Amministratore Delegato di Elettronica Gelbison che oggi lavora con numerosi Paesi in tutto il mondo.
Così nel 2000 lascia l’incarico presso l’ufficio tecnico comunale di Ceraso e parte con il suo primo progetto, la produzione di tastiere a membrana, ma ormai la concorrenza dei paesi asiatici era già troppo forte per poter continuare, cosi alcuni dei soci iniziali di Cammarano decidono di abbandonare l’attività, prevedendo nel giro di 6 mesi il fallimento della società.
Ma la caparbietà, la versatilità e la lungimiranza dell’Amministratore Delegato sono tra le sue migliori qualità, abbandonato anche il progetto per la produzione di resistenze su film a basso voltaggio per non far appannare gli specchietti retrovisori delle auto, trova la sua strada producendo per la FIAT i quadri di bordo per le auto, le moto e gli scooter. Tutte le produzioni, però, facevano parte di un puzzle che pian piano prendeva forma, il settore ricerca della Elettronica Gelbison sviluppa così un prodotto innovativo per la sicurezza stradale: l’illuminazione a LED (light emitting diods). Con il centro ricerche FIAT e con l’ANAS partecipa al progetto “INFONEBIA” per sviluppare “sistemi di controllo e monitoraggio, sistemi di comunicazione e nuove soluzioni di illuminazione e di messaggistica luminosa”. L’illuminazione dei tratti sperimentali, 2 km sulla Padova/Brescia, dimostrano l’efficienza di un sistema che non si basa più su illuminazione passiva, se a questo si aggiunge anche un basso consumo energetico,
la lunga durata delle lampade a LED e la scarsa manutenzione che dovrebbe limitarsi solo alla sostituzione delle lampade arrivate a fine carriera o danneggiate in caso di incidenti, ci si può rendere conto dell’enorme innovazione di questa nuova tecnologia. Questo tipo di illuminazione è stata adottata per la prima volta nel mondo per estensione, sulla Futani-Centola e nella
galleria San Vito della variante SS18, ma l’applicazione che ha portato alla ribalta internazionale la società di Ceraso è il progetto di illuminazione del piccolo borgo di Torraca, voluto dal sindaco Daniele Filizola. In questo comune, la tecnologia a LED è stata applicata a tutta l’illuminazione
pubblica, portando un risparmio energetico che va dal 30% al 60% con punte che toccano il 66%.
Questo progetto ha portato l’Elettronica Gelbison sullo scenario internazionale, meritandosi addirittura un encomio da parte di “The Economist” che in un articolo pubblicato il primo
dicembre 2007 è presa come l’esempio che le grandi società di elettronica come la Philips e General Eletrics dovrebbero seguire. Ma purtroppo siamo in Italia, e come si sa da noi le grandi potenzialità e innovazioni spesso vengono osteggiate, c’è già chi attacca il progetto di Torraca
per gli alti costi, non tenendo conto delle prospettive future di una sperimentazione che fino ad ora ha ottenuto ottimi risultati certificati dalle bollette di consumo energetico e dal bassissimo inquinamento luminoso che ha, finalmente, fatto riscoprire la bellezza del cielo stellato.
Ma il soggetto del paradosso più incredibile è l’ANAS (cioè lo Stato) che non ha dato continuità al progetto “INFONEBIA” e non ha dato risposta ad una disponibilità di Cammarano ad occuparsi gratuitamente della manutenzione dell’illuminazione della Futani/Centola e della galleria San Vito.
Tutto ciò amareggia l’Amministratore Delegato, “la verità è che in Italia ci sono i mercenari della ricerca, si danno soldi a chi fa studi sui colori dei fagioli, cosa sacrosanta, ma che non porta innovazione concreta e sviluppo se non una gratificazione a chi l’ha svolto, dovrebbero mandare a casa tutti quelli che hanno gestito la somministrazione dei fondi per la ricerca, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in un Italia che ha perso la battaglia per la competitività, i progetti che
abbiamo presentato, alcuni proprio riguardanti i LED, sono stati bocciati da comitati di valutazione che comprendevano anche psicologi, che con la tecnologia hanno poca dimestichezza,
e che certamente non potevano valutarne la validità da un punto di vista scientifico-economico. Stiamo studiando la fattibilità della produzione di celle fotovoltaiche flessibili trasformando il silicio in pasta serigrafica, il che abbatterebbe i costi di produzione, ma il problema è sempre
il reperimento di fondi per la ricerca” incalza Cammarano, “il sistema bancario non ci aiuta di certo, badando solo ai numeri, non si tiene conto delle potenzialità di sviluppo”.
“Noi siamo arrivati ad investire anche l’80% del nostro fatturato nella ricerca, questo è l’unico modo per essere all’avanguardia, per vincere la competizione con i paesi emergenti, che non potrebbero far altro che rincorrerci, noi però, avremo sempre un vantaggio se continueremo su
questa strada”. La ricetta per un impresa vincente, quindi, per l’Amministratore di Elettronica Gelbison è ricerca, valorizzazione delle professionalità ed efficienza. “Non è tanto la mancanza di infrastrutture nel nostro territorio che ci penalizza, quanto la presenza di infrastrutture
burocratiche. Sono convinto, comunque, che la vera energia alternativa sia il risparmio energetico”.
Così nel 2000 lascia l’incarico presso l’ufficio tecnico comunale di Ceraso e parte con il suo primo progetto, la produzione di tastiere a membrana, ma ormai la concorrenza dei paesi asiatici era già troppo forte per poter continuare, cosi alcuni dei soci iniziali di Cammarano decidono di abbandonare l’attività, prevedendo nel giro di 6 mesi il fallimento della società.
Ma la caparbietà, la versatilità e la lungimiranza dell’Amministratore Delegato sono tra le sue migliori qualità, abbandonato anche il progetto per la produzione di resistenze su film a basso voltaggio per non far appannare gli specchietti retrovisori delle auto, trova la sua strada producendo per la FIAT i quadri di bordo per le auto, le moto e gli scooter. Tutte le produzioni, però, facevano parte di un puzzle che pian piano prendeva forma, il settore ricerca della Elettronica Gelbison sviluppa così un prodotto innovativo per la sicurezza stradale: l’illuminazione a LED (light emitting diods). Con il centro ricerche FIAT e con l’ANAS partecipa al progetto “INFONEBIA” per sviluppare “sistemi di controllo e monitoraggio, sistemi di comunicazione e nuove soluzioni di illuminazione e di messaggistica luminosa”. L’illuminazione dei tratti sperimentali, 2 km sulla Padova/Brescia, dimostrano l’efficienza di un sistema che non si basa più su illuminazione passiva, se a questo si aggiunge anche un basso consumo energetico,
la lunga durata delle lampade a LED e la scarsa manutenzione che dovrebbe limitarsi solo alla sostituzione delle lampade arrivate a fine carriera o danneggiate in caso di incidenti, ci si può rendere conto dell’enorme innovazione di questa nuova tecnologia. Questo tipo di illuminazione è stata adottata per la prima volta nel mondo per estensione, sulla Futani-Centola e nella
galleria San Vito della variante SS18, ma l’applicazione che ha portato alla ribalta internazionale la società di Ceraso è il progetto di illuminazione del piccolo borgo di Torraca, voluto dal sindaco Daniele Filizola. In questo comune, la tecnologia a LED è stata applicata a tutta l’illuminazione
pubblica, portando un risparmio energetico che va dal 30% al 60% con punte che toccano il 66%.
Questo progetto ha portato l’Elettronica Gelbison sullo scenario internazionale, meritandosi addirittura un encomio da parte di “The Economist” che in un articolo pubblicato il primo
dicembre 2007 è presa come l’esempio che le grandi società di elettronica come la Philips e General Eletrics dovrebbero seguire. Ma purtroppo siamo in Italia, e come si sa da noi le grandi potenzialità e innovazioni spesso vengono osteggiate, c’è già chi attacca il progetto di Torraca
per gli alti costi, non tenendo conto delle prospettive future di una sperimentazione che fino ad ora ha ottenuto ottimi risultati certificati dalle bollette di consumo energetico e dal bassissimo inquinamento luminoso che ha, finalmente, fatto riscoprire la bellezza del cielo stellato.
Ma il soggetto del paradosso più incredibile è l’ANAS (cioè lo Stato) che non ha dato continuità al progetto “INFONEBIA” e non ha dato risposta ad una disponibilità di Cammarano ad occuparsi gratuitamente della manutenzione dell’illuminazione della Futani/Centola e della galleria San Vito.
Tutto ciò amareggia l’Amministratore Delegato, “la verità è che in Italia ci sono i mercenari della ricerca, si danno soldi a chi fa studi sui colori dei fagioli, cosa sacrosanta, ma che non porta innovazione concreta e sviluppo se non una gratificazione a chi l’ha svolto, dovrebbero mandare a casa tutti quelli che hanno gestito la somministrazione dei fondi per la ricerca, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in un Italia che ha perso la battaglia per la competitività, i progetti che
abbiamo presentato, alcuni proprio riguardanti i LED, sono stati bocciati da comitati di valutazione che comprendevano anche psicologi, che con la tecnologia hanno poca dimestichezza,
e che certamente non potevano valutarne la validità da un punto di vista scientifico-economico. Stiamo studiando la fattibilità della produzione di celle fotovoltaiche flessibili trasformando il silicio in pasta serigrafica, il che abbatterebbe i costi di produzione, ma il problema è sempre
il reperimento di fondi per la ricerca” incalza Cammarano, “il sistema bancario non ci aiuta di certo, badando solo ai numeri, non si tiene conto delle potenzialità di sviluppo”.
“Noi siamo arrivati ad investire anche l’80% del nostro fatturato nella ricerca, questo è l’unico modo per essere all’avanguardia, per vincere la competizione con i paesi emergenti, che non potrebbero far altro che rincorrerci, noi però, avremo sempre un vantaggio se continueremo su
questa strada”. La ricetta per un impresa vincente, quindi, per l’Amministratore di Elettronica Gelbison è ricerca, valorizzazione delle professionalità ed efficienza. “Non è tanto la mancanza di infrastrutture nel nostro territorio che ci penalizza, quanto la presenza di infrastrutture
burocratiche. Sono convinto, comunque, che la vera energia alternativa sia il risparmio energetico”.
6 commenti:
E' un progetto fantastico...ma si sà che in Italia le cose utile sono osteggiate dalle cose inutili.....forza Cammarano non si arrenda....contatti gli americani che un aiuto sicuramnete lo avrà.
Macchè,questo è tutto fumo e niente arrosto.
Sono solo parole,la reale verità e che tutto questo castello costruito sulla sabbia sta crollando!!!!
Lasciamo perdere le cose fatte,la realtà è una sola,la Elettronica Gelbison è destinata a fallire perchè ormai colma di debiti dell'ordine di milioni di euro!!!!!
Altro che Torraca o Astaldi,l'"Amministratore Delegato" come scritto nell'articolo non è nient'altro che un essere in grado di sperperare solo soldi e rovinare famiglie intere,e la prima è proprio la sua che se continua di questi passi è costretta a dormire sotto i ponti!!!!!!
Questa è la vera Italia cari miei......
Si la frase finale dice tutto! sarà l'energia alternativa ed il risparmio energetico l'obbiettivo imminente da raggiungere. Non di certo le ormai passare centrali nucleari che contribuiscono solamente all'inquinamento e alla produzione di scorie. Buona giornata da Tiziano.
qui non si parla di Cammarano in quanto persona, ma dell'idea che ha, se poi c'è chi la mette sul personale, probabilmente ha qualche problema, e trovo enormemente scorretto fare questi attacchi in maniera anonima e non circostanziata
Idea lodevole quella di illuminare un paese intero senza nemmeno essere in norma!
Mai visto le lanterne da vicino??
Mai visto l'isolamento delle stesse (in quanto lanterne,e quindi sottoposte a intemperie,dovrebbero almeno avere un indice di protezione elevato)??
In quanto a idee allora io voglio che non ci siano più guerre,lodevole davvero,mi aspetto un convegno in mio onore adesso!
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare,ma nel caso di Mr.Cammarano c'è un oceano immenso!
Sono d'accordo, alla Elettronica Gelbison possono anche progettare cose pazzesche e rivoluzionarie, ma il problema della Gelbison è proprio il suo amministratore: Filadelfio Cammarano. Ora però è stato finalmente arrestato per truffa e associazione a delinquere, quindi con la sua azienda non potrà più fare danni.
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