Dal romantico autostop al road sharing
Il nuovo modo di viaggiare:
economico e ambientalista
economico e ambientalistaC’è chi lo fa per conoscere nuove persone, chi per risparmiare, chi perché è ancora convinto che l’eco-sostenibilità dell’economia è l’unica via praticabile e chi - inguaribile romantico - lo fa per ripercorrere uno dei viaggi in moto più famosi della storia a bordo di una rediviva “Poderosa”. Sono oltre 20.000 gli utenti che hanno deciso di usare Internet come forma alternativa per intraprendere un viaggio low cost. “Circa 12 anni fa volevo fare un viaggio in Germania, ma essendo ancora studente, quindi con pochi soldi in tasca, avevo bisogno di trovare mezzi di trasporto economici”. Daniele Nuzzo, oggi trentacinquenne, racconta come è nata l’idea del road sharing, il nuovo modo di concepire l’autostop utilizzando al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie, e cioè la grande rete di Internet. “Perché allora non usare le conoscenze informatiche per farlo in maniera più organizzata?” – racconta divertito Nuzzo – e detto fatto nasce il sito viavai.it, che in poco tempo diventa un punto di riferimento per cchi, oltre ad amare il viaggio comodo navigando da un punto all’altro dell’oceano del web, ama girovagare per le magnifiche città del vecchio continente Cosi il romantico pollice tirato fuori al bordo di una strada per ore interminabili, talvolta sotto temporali, altre accontentandosi di mete alternative, è stato sostituito dalla praticità di pochi click seduti davanti al proprio pc. Nasce ufficialmente il road sharing che, a dispetto del nome anglofono (esigenza per avere una visibilità internazionale!!!), è nato dal genio che ha sempre caratterizzato il nostro bel Paese, ed in particolare da un gruppo di trentenni nati e cresciuti in una delle capitali mondiali della cultura, patria di Lorenzo De’ Medici e culla del Rinascimento, Firenze! Da poche settimane il vecchio sito è andato in pensione, e Daniele e compagni, che nel frattempo hanno trasformato in professione la passione per le nuove tecnologie informatiche fondando la società Webdev, hanno utilizzato tutte le potenzialità del Web 2.0, creando il nuovo sito http://www.roadsharing.com/. Cinque lingue, mappe dettagliate con tempi di percorrenza e kilometraggio preciso, grazie a Googlemaps, grafica semplice ma efficace, la home page sintetizza tutta la filosofia degli autostoppisti del terzo millennio, l’immagine di un omino triste perché viaggia solo, che spende ed inquina di più, si alterna ad un gruppo di tre persone felici per aver scelto la genialità semplice ed ecosostenibile di roadsharing.com. “Il 24 luglio è partito il nuovo sito, abbiamo avuto subito un riscontro grandissimo, 2500 nuove iscrizioni che si aggiungono alle 20.000 portati in eredità da viavai.it, punte di circa 2000 accessi univoci giornalieri, e dopo un primo piccolo calo concomitante con la fine del periodo delle vacanze, stiamo riavendo nuovamente tanti contatti, che anziché chiedere od offrire passaggi sporadici per mete turistiche, stanno sfruttando la potenzialità per gli spostamenti quotidiani e lavorativi” continua Daniele Nuzzo “chi offre un passaggio si registra, inserisce il luogo di partenza, il luogo di arrivo ed eventuali particolari esigenze, il percorso verrà georeferenziato grazie a Googlemaps, e si rimane in attesa di chi il passaggio lo cerca, sia verso la destinazione finale che di altre lungo il percorso”. Tra gli iscritti al sito si possono trovare tutte le fasce di età e le motivazioni che spingono a mettere a disposizione il proprio mezzo di trasporto o a cercare passaggi, sono le più disparate. C’è lo studente che utilizza il sito per dividere le spese, il professore universitario tedesco che mette a disposizione il proprio tragitto giornaliero accollandosi tutti gli oneri perché convinto che ora sia venuto il momento di ricambiare ciò che la vita gli ha dato, c’è chi approfitta dell’occasione per conoscere persone nuove, o addirittura c’è chi cerca un compagno di viaggio per emulare Ernesto “Che” Guevara nel suo viaggio in moto attraverso il Sud America. “La visibilità che abbiamo avuto è andata oltre ogni immaginazione, abbiamo contatti giornalieri da tutto il modo, dal Giappone all’Argentina, dal Brasile all’India, senza contare gli Europei, che ovviamente sono la maggioranza. Per il futuro stiamo studiando nuove funzionalità, come legare un tragitto ad eventi specifici, ad esempio se si sta cercando un passaggio per una mostra, un concerto o un evento particolare, basterà utilizzare un apposito filtro, inserire la città di partenza ed il gioco è fatto”. A spingere gli utenti ad utilizzare il servizio, completamente gratuito, è soprattutto la passione per i viaggi e l’avventura, per i nuovi incontri, per la condivisione e la cura dell’ambiente, la stessa passione che i programmatori hanno messo nello sviluppare il progetto di roadsharing. com. Per i nostalgici del pollice orizzontale un piccolo consiglio: se proprio non riuscite a tenerlo fermo… utilizzatelo al posto dell’indice per cliccare sul tasto “iscriviti”!!
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economico e ambientalistaC’è chi lo fa per conoscere nuove persone, chi per risparmiare, chi perché è ancora convinto che l’eco-sostenibilità dell’economia è l’unica via praticabile e chi - inguaribile romantico - lo fa per ripercorrere uno dei viaggi in moto più famosi della storia a bordo di una rediviva “Poderosa”. Sono oltre 20.000 gli utenti che hanno deciso di usare Internet come forma alternativa per intraprendere un viaggio low cost. “Circa 12 anni fa volevo fare un viaggio in Germania, ma essendo ancora studente, quindi con pochi soldi in tasca, avevo bisogno di trovare mezzi di trasporto economici”. Daniele Nuzzo, oggi trentacinquenne, racconta come è nata l’idea del road sharing, il nuovo modo di concepire l’autostop utilizzando al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie, e cioè la grande rete di Internet. “Perché allora non usare le conoscenze informatiche per farlo in maniera più organizzata?” – racconta divertito Nuzzo – e detto fatto nasce il sito viavai.it, che in poco tempo diventa un punto di riferimento per cchi, oltre ad amare il viaggio comodo navigando da un punto all’altro dell’oceano del web, ama girovagare per le magnifiche città del vecchio continente Cosi il romantico pollice tirato fuori al bordo di una strada per ore interminabili, talvolta sotto temporali, altre accontentandosi di mete alternative, è stato sostituito dalla praticità di pochi click seduti davanti al proprio pc. Nasce ufficialmente il road sharing che, a dispetto del nome anglofono (esigenza per avere una visibilità internazionale!!!), è nato dal genio che ha sempre caratterizzato il nostro bel Paese, ed in particolare da un gruppo di trentenni nati e cresciuti in una delle capitali mondiali della cultura, patria di Lorenzo De’ Medici e culla del Rinascimento, Firenze! Da poche settimane il vecchio sito è andato in pensione, e Daniele e compagni, che nel frattempo hanno trasformato in professione la passione per le nuove tecnologie informatiche fondando la società Webdev, hanno utilizzato tutte le potenzialità del Web 2.0, creando il nuovo sito http://www.roadsharing.com/. Cinque lingue, mappe dettagliate con tempi di percorrenza e kilometraggio preciso, grazie a Googlemaps, grafica semplice ma efficace, la home page sintetizza tutta la filosofia degli autostoppisti del terzo millennio, l’immagine di un omino triste perché viaggia solo, che spende ed inquina di più, si alterna ad un gruppo di tre persone felici per aver scelto la genialità semplice ed ecosostenibile di roadsharing.com. “Il 24 luglio è partito il nuovo sito, abbiamo avuto subito un riscontro grandissimo, 2500 nuove iscrizioni che si aggiungono alle 20.000 portati in eredità da viavai.it, punte di circa 2000 accessi univoci giornalieri, e dopo un primo piccolo calo concomitante con la fine del periodo delle vacanze, stiamo riavendo nuovamente tanti contatti, che anziché chiedere od offrire passaggi sporadici per mete turistiche, stanno sfruttando la potenzialità per gli spostamenti quotidiani e lavorativi” continua Daniele Nuzzo “chi offre un passaggio si registra, inserisce il luogo di partenza, il luogo di arrivo ed eventuali particolari esigenze, il percorso verrà georeferenziato grazie a Googlemaps, e si rimane in attesa di chi il passaggio lo cerca, sia verso la destinazione finale che di altre lungo il percorso”. Tra gli iscritti al sito si possono trovare tutte le fasce di età e le motivazioni che spingono a mettere a disposizione il proprio mezzo di trasporto o a cercare passaggi, sono le più disparate. C’è lo studente che utilizza il sito per dividere le spese, il professore universitario tedesco che mette a disposizione il proprio tragitto giornaliero accollandosi tutti gli oneri perché convinto che ora sia venuto il momento di ricambiare ciò che la vita gli ha dato, c’è chi approfitta dell’occasione per conoscere persone nuove, o addirittura c’è chi cerca un compagno di viaggio per emulare Ernesto “Che” Guevara nel suo viaggio in moto attraverso il Sud America. “La visibilità che abbiamo avuto è andata oltre ogni immaginazione, abbiamo contatti giornalieri da tutto il modo, dal Giappone all’Argentina, dal Brasile all’India, senza contare gli Europei, che ovviamente sono la maggioranza. Per il futuro stiamo studiando nuove funzionalità, come legare un tragitto ad eventi specifici, ad esempio se si sta cercando un passaggio per una mostra, un concerto o un evento particolare, basterà utilizzare un apposito filtro, inserire la città di partenza ed il gioco è fatto”. A spingere gli utenti ad utilizzare il servizio, completamente gratuito, è soprattutto la passione per i viaggi e l’avventura, per i nuovi incontri, per la condivisione e la cura dell’ambiente, la stessa passione che i programmatori hanno messo nello sviluppare il progetto di roadsharing. com. Per i nostalgici del pollice orizzontale un piccolo consiglio: se proprio non riuscite a tenerlo fermo… utilizzatelo al posto dell’indice per cliccare sul tasto “iscriviti”!!
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